Creazione di una S.R.L. La tradizionale e la semplificata

La prima S.R.L. non si scorda mai. Il momento di costituire una società coglie un po’ tutti impreparati. Cosa si deve fare? Quali sono le diverse tipologie di S.R.L.? Quali requisiti servono per aprire una S.R.L.?

Se ti sei posto almeno una di queste domande ti vogliamo rassicurare: quando si decide di aprire una società è normale non sapere come muoversi, anche perché le normative al riguardo cambiano nel tempo, e non è semplice tenersi aggiornati.

In questo post troverai tutte le risposte alle tue domande. Vedremo insieme le differenze tra le due principali tipologie di società a responsabilità limitata: la S.R.L. tradizionale e la S.R.L. a un euro o S.R.L.S.

S.R.L. a un euro: la formula a capitale ridotto

S.R.L. a un euro: il nome scommettiamo che ti è già simpatico. Non perdiamo tempo e capiamo in cosa consiste. Le S.R.L.S. (società a responsabilità limitata semplificata) esistono da alcuni anni, esattamente dal 2012, quando è entrata in vigore la legge del 24 marzo 2012 n. 27 che le regolamenta.

La S.R.L. a un euro è una forma di società agevolata con un capitale minimo di un euro e non prevede requisiti minimi di età. Diciamo che si tratta di una S.R.L.S. (società a responsabilità limitata semplificata) che ha inglobato una S.R.L.C.R. (società a responsabilità limitata a capitale ridotto).

Caratteristiche di una S.R.L. a un euro

Ora, cerchiamo di capire meglio quali sono le caratteristiche di una S.R.L. a un euro:

  • Il capitale versato può andare da un euro fino a 9.999 euro.
  • Può avere un solo socio (S.R.L.S. unipersonale).
  • Non c’è una soglia minima di età per aprirla.
  • Gli amministratori non devono per forza essere soci.
  • Non vi è obbligo di vigilanza del Consiglio Nazionale del Notariato.

Quanto costa aprire una S.R.L. a un euro?

Scommettiamo che te lo stavi giusto chiedendo. Contratti e notai ti fanno presagire il peggio, ma anche dal punto di vista economico, la S.R.L. a un euro ha alcune semplificazioni. Vediamo cosa dovrai corrispondere e cosa invece risparmierai rispetto a una S.R.L. tradizionale:

  • Per aprirla spenderai 168 euro di imposta di registro.
  • Il notaio dovrà controllare i requisiti dei soci e dovrà depositare l’atto presso l’ufficio del Registro Imprese, ma non dovrai pagare l’onorario del notaio e nemmeno le spese di segreteria e bollo.
  • Dovrai corrispondere i costi di diritto annuale alla Camera di Commercio, l’importo varia in base al Registro delle Imprese a cui sarai iscritto.
  • Dovrai pagare anche una tassa di concessione governativa pari a 309,87 euro per i libri sociali. Le S.R.L.S. hanno, infatti, l’obbligo di una contabilità ordinaria e di deposito del bilancio presso il Registro delle Imprese.

Ora bisogna capire come funzionano le S.R.L. tradizionali.

Le S.R.L. tradizionali

Hai un capitale sociale superiore a 9.999 euro? Allora dovrai aprire una S.R.L. tradizionale. Anche in questo caso puoi costituire la società con dei soci oppure da solo, con un atto unipersonale.

Rispetto alla costituzione di una S.R.L.S., l’atto costitutivo è più complesso. Deve infatti prevedere le norme relative all’amministrazione della società, al controllo dei conti e del bilancio, alle singole competenze dei soci e a quelle degli amministratori, oltre a tutte le normative legate ai casi di recesso e di inclusione dei soci.

Insomma, per un atto così è necessario l’intervento del notaio e dovrai anche sostenere le spese dell’onorario. Possiamo anticiparti che, per aprire la tua società, tra consulenze e costi notarili, andrai incontro a una spesa di minimo 2.000 euro. Un po’ di più rispetto a quanto richiede l’apertura di una società semplificata.

Il capitale sociale in una S.R.L. tradizionale

Quando le cifre del capitale sociale sono più consistenti, diventa necessario capire come gestirlo e come distribuire le quote della società tra i soci.

Nel momento della formazione della società, a ogni socio viene conferita una quota, non esistono regole fisse ma di solito questa è proporzionale al capitale messo a disposizione da ognuno. Alla sottoscrizione dell’atto deve essere versato in banca almeno il 25% del capitale sociale, o l’intera somma nel caso si tratti di un socio unico.

Il diritto di recesso

La prima S.R.L. non si scorda mai… ma può sempre succedere che l’entusiasmo finisca e uno dei soci decida di abbandonare l’impresa. Il “divorzio”, in questo caso, è abbastanza semplice.

In qualsiasi momento un socio può uscire dalla società con un preavviso di almeno 180 giorni. Il capitale investito gli viene rimborsato in base al valore di mercato della società nel momento del recesso.

Speriamo di averti aiutato a fare un po’ di chiarezza.

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