Jobs Act, cos’è e cosa cambia nel mondo del lavoro

Sul Jobs Act ne hai sentite di tutti i colori: “Funziona, non funziona, è cambiato tutto, non è cambiato nulla”, e c’è pure chi ancora non sa in cosa consiste la riforma.

Sei appartieni a quest’ultima categoria, non preoccuparti, non sei il solo! Districarsi nei decreti attuativi del governo non è semplice, e sul Jobs Act, negli ultimi mesi, si è detto tutto e il contrario di tutto.

Bando agli indugi, noi proviamo a spiegarti, in breve e in parole povere, i punti salienti del decreto del governo Renzi.

I punti cardine del Jobs Act

Il Jobs Act è la riforma del lavoro che privilegia le assunzioni a tempo indeterminato.

Dal 25 giugno 2015, data di entrata in vigore della riforma, il contratto a progetto, l’associazione in partecipazione e il contratto di lavoro ripartito sono abrogati. Questo significa che non si possono più stipulare, ma che quelli esistenti resteranno in vigore fino alla data di scadenza.

Ora vediamo insieme gli aspetti più importanti del Jobs Act.

Il contratto a tutele crescenti

Dal 25 giugno 2015 i nuovi dipendenti aziendali sono assunti con il contratto a tutele crescenti previsto dalla riforma.

Cos’è? È un contratto che dà al neoassunto, fin dal primo giorno di lavoro, tutte le tutele previste nei vecchi contratti: malattia, ferie, maternità e paternità. In caso di licenziamento, però, il dipendente avrà un indennizzo pari all’anzianità di servizio.

Perché le aziende dovrebbero assumere a tempo indeterminato? Perché potranno avvalersi di sgravi contributivi.

Altre 2 novità importanti:

  • non sarà più possibile far firmare le dimissioni in bianco;
  • i comportamenti discriminatori saranno sanzionati con la reintegrazione del dipendente.

Tienilo a mente.

Il modello di flexicurity

Con il Jobs Act nasce la nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro​​ che coordina tutti i centri per l’impiego italiani.
L’obiettivo? Far incontrare domanda e offerta.

Le persone disoccupate, quindi, rivolgendosi ai centri per l’impiego, possono usufruire di corsi di orientamento per acquisire le competenze richieste dal mercato.

Maternità

La riforma va incontro alle esigenze delle mamme rendendo più flessibili gli orari di lavoro. Tutte le donne iscritte alla Gestione Separata dell’INPS possono godersi il periodo di maternità: ora il mancato versamento dei contributi gli garantirà comunque l’indennità.
La durata della maternità è di 5 mesi: 3 pre parto + 2 post part (oppure 1+4).

Il congedo parentale, invece, può essere usufruito dopo la maternità nei primi 12 anni di vita del bambino per massimo 10 mesi.

Buone notizie per i genitori adottivi o affidatari, anche loro potranno richiedere il congedo parentale.

Orari di lavoro flessibili

Il Jobs Act prevede diverse forme di contrattazione aziendali, così:

  • gli orari di lavoro sono meno rigidi
  • i congedi parentali sono dati anche su base oraria.

I decreti attuativi, infatti, hanno l’obiettivo di trasformare i contratti full time in part time con un iter più snello.

Nella riforma è prevista anche una flessibilità delle mansioni in caso di riorganizzazione aziendale. Sì, è possibile anche il demansionamento, ma in questo caso lo stipendio non viene modificato.

La tutela del lavoro: NASPI e ASDI

L’ASPI lascia il posto alla NASPI, il nuovo assegno di disoccupazione che può essere richiesto anche se hai lavorato solo 3 mesi.
Per le persone in seria difficoltà economica è previsto l’assegno di disoccupazione involontario (ASDI) che potrà essere richiesto una volta terminata la NASPI.

È bene chiarire che l’ASDI non è un contributo monetario, ma consiste in voucher che consentono alla persona disoccupata di partecipare a corsi di formazione professionali in maniera gratuita.

Questo il video del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che riassume gli aspetti più importanti del Jobs Act.

Vista la complessità della materia, se dovessi avere bisogno di aiuto, ti consigliamo di rivolgerti a un consulente del lavoro o ai centri per l’impiego.

In fondo, non esiste investimento più grande di quello lavorativo.

Per ulteriori approfondimenti
www.jobsact.lavoro.gov.it
www.pmi.it
www.adecco.it