La crescita dei fondi immobiliari in Europa

I fondi immobiliari crescono in Europa, favoriti da un miglioramento delle effettive prospettive economiche, dalla poca consistenza dei rendimenti delle obbligazioni e da una liquidità consistente, e ad oggi costituiscono per Bruxelles un patrimonio di oltre 517 miliardi di euro.

Questi ed altri, sono i dati del 30mo Rapporto di Scenari Immobiliari su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, presentato a Milano in questo mese di giugno.  Se consideriamo il patrimonio operativo (nav) dei principali  Paesi, si è denotata una crescita media del +7,3% nel periodo 2010-2013, ed una accelerazione costante, con un +9,8% nel 2014, un +10,8% nel 2015 fino al 12,4% dello scorso anno. Sol0 per l’Italia, il patrimonio dei fondi è arrivato a 46 miliardi di euro e si punta, per il 2017, a 50 mld con oltre 400 fondi immobiliari.

Se prendiamo in esame gli 8 Paesi principali (Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia),  per il 2016, si è chiuso un patrimonio di fondi immobiliari di oltre 517 miliardi di euro. Gli operatori del settore prevedono, per il corrente anno, una ulteriore crescita del 4% circa, e l’andamento del primo quadrimestre sembra confermare questi dati.

Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari – Istituto Indipendente di Studi e Ricerche – ha inteso precisare: “Sul fronte dell’asset allocation,  le società di gestione si orientano sempre più verso il turnover dei patrimoni, per seguire le nuove esigenze dei mercati. Tra i mercati emergenti a livello europeo soprattutto il residenziale, che ha una quota di asset allocation pari al dieci per cento del totale. I nuovi investimenti residenziali sono concentrati sull’attività di ristrutturazione, soprattutto nell’ottica di risparmio energetico, e sulle residenze specializzate, in particolare per studenti o senior

Più che nel passato a fianco degli operatori italiani sono attese Sgr, Società Gestione Risparmio, di proprietà internazionale che utilizzano questo strumento per operare, anche in modo intenso, sul mercato nazionale. Quindi le prospettive potrebbero essere migliori rispetto a quanto previsto. Il costo del denaro si è mantenuto molto basso nel 2016 e, nonostante minimi segnali di incremento, il dato sommato alle operazioni di ristrutturazione del debito, ha permesso una ulteriore riduzione dell’indebitamento del sistema che in cinque anni è sceso da 30 miliardi di euro a 25,5 miliardi. Il numero di fondi operativi è aumentato e appare in crescita anche nel 2017, anche al netto delle liquidazioni di molti fondi “familiari”.

Quali prospettive per il futuro? Per poter fornire una valutazione sulla percezione del futuro del mercato immobiliare, e dei fondi immobiliari, è stato promosso un questionario tra le Sgr coinvolte. Il 70% ritiene plausibile, sul medio periodo (3-5 anni) un miglioramento delle performance.  Si registra inoltre un contenuto ottimismo degli operatori,  e una crescita moderata, relativamente al mercato immobiliare. Le aspettative riguardano in particolare gli scambi di uffici, negozi e residenze, per i quali si prevede un aumento fino al 10%. L’investimento immobiliare interesserà maggiormente il nord ed il centro Italia, mentre lo sviluppo alberghiero e turistico sarà elevato anche al sud e nelle isole.

Le Sgr attendono un maggiore ritorno dai mercati tradizionali, come il residenziale ed il commerciale, e non mostrano particolare attrazione per comparti relativamente troppo nuovi per il Paese, quali Rsa, social housing, senior housing, case per studenti e campus tecnologici, per i quali potremo attenderci ulteriori sviluppi solo in futuro.

L’intero rapporto è scaricabile da questo link, ma se vuoi saperne di più chiedi a noi di Auxiliafinance!