Pavimento radiante. Scalda la tua casa partendo dalla base

Ti sembrerà strano, ma il riscaldamento a pavimento non è una novità degli ultimi anni. Infatti, era già conosciuto e utilizzato 60 anni fa, negli anni Cinquanta e Sessanta. Solo che fu abbandonato perché mostrava serie criticità: in particolare, la difficoltà a tenere sotto controllo la temperatura portava conseguenze negative sulla salute.

Sarà per questo che ancora oggi c’è chi punta il dito contro il pavimento radiante considerandolo dannoso. In realtà, la tecnologia si è evoluta, com’è normale che sia, e oggi questa soluzione dimostra di avere notevoli vantaggi rispetto al classico riscaldamento con i caloriferi, anche in fatto di salute.

Non mancano certo i contro, e in questo articolo li passeremo in rassegna. Così, se stai pensando al riscaldamento a pavimento per casa tua, avrai un quadro chiaro e completo sull’argomento.

Com’è fatto il pavimento radiante

Innanzitutto va detto che esistono due tipologie di pavimenti radianti: quelli ad acqua e quelli elettrici. I primi sono alimentati da una caldaia oppure da pannelli solari termici. I secondi dipendono ovviamente dalla corrente elettrica e possono essere collegati a pannelli fotovoltaici.

Nella lista che vedi qui di seguito, elenchiamo gli elementi principali dell’impianto:

  • pannello isolante: fatto in genere in polistirolo rivestito in PVC, ha una superficie liscia o sagomata e viene posato sul solaio;
  • tubazioni spesso in materiale plastico o resistenze elettriche: sono disposte sul pannello isolante seguendo un disegno a chiocciola o a serpentina;
  • massetto: utilizzato per gli impianti ad acqua, è uno strato in calcestruzzo che copre le tubazioni. Sopra il massetto viene poi posata la pavimentazione;
  • collettori di distribuzione per gli impianti ad acqua: sono collocati dentro una cassetta a parete e regolano il flusso dell’acqua.

E ora passiamo a valutare i pro e i contro del riscaldamento a pavimento.

Pro e contro del riscaldamento a pavimento

Come ti abbiamo accennato, il pavimento radiante presenta una corposa lista di vantaggi. Avrai già sentito dire, per esempio, che consente un risparmio energetico non indifferente. Ciò è dovuto al fatto che questi impianti lavorano su temperature più basse rispetto ai sistemi tradizionali: circa 30-40 °C contro i 60-75 °C dei caloriferi.

Ovviamente le percentuali di risparmio cambiano da situazione a situazione: c’è chi riferisce di un 10-15% e chi parla del 30% o più.

Altro plus spesso messo in evidenza è che la casa è riscaldata in modo omogeneo: se i termosifoni tendono a far salire l’aria calda verso l’alto e spingono quella fredda verso il basso, il pavimento radiante, grazie alla diffusione del calore per irraggiamento, riscalda gli ambienti in modo uniforme e quindi più confortevole. Ah, esistono anche pavimenti radianti ad acqua che permettono il raffreddamento e, in estate, si sostituiscono ai condizionatori.

Ci sono poi altri due fattori da non sottovalutare:

  • l’ottimizzazione dello spazio, dal momento che si eliminano i termosifoni (a volte, diciamocelo, anche brutti da vedere);
  • la salubrità dell’aria, visto che non si solleva polvere nell’ambiente.

Insomma, sembra proprio che non ci siano motivi per non scegliere il pavimento radiante. Sembra…

Eppure uno svantaggio questo sistema ce l’ha: i costi iniziali. Tra materiali e manodopera, la spesa potrebbe rivelarsi piuttosto elevata. D’altra parte, potresti beneficiare delle detrazioni fiscali previste per la riqualificazione energetica.

Un altro limite riguarda eventuali interventi di manutenzione straordinaria: se si verifica un guasto alle tubazioni, bisogna rimuovere il pavimento, e questo ha inevitabili conseguenze economiche. È anche vero che controlli periodici dell’impianto possono prevenire danni del genere.

Ora hai abbastanza informazioni per decidere se prendere in considerazione o meno il pavimento radiante per la tua casa. Buona scelta!