Startup innovative, i finanziamenti e le agevolazioni

L’evoluzione delle possibilità di fare impresa con le startup tecnologiche, con la trasformazione digitale e l’innovazione imprenditoriale, hanno permesso l’aggiornamento delle normative della policy italiana per le startup, creando attualmente un quadro completo che contempla molte delle modalità di investimento e raccolta di fondi.

Tutto è partito con il decreto 179/2012 “Crescita 2.0”, ove per la prima volta viene fatto riferimento al concetto di startup innovativa. Da allora sono state create diverse misure agevolative in grado di sviluppare il fenomeno, che continua anche in Italia a crescere in maniera davvero significativa. Basti pensare che alla fine dello scorso anno le neoimprese innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ha raggiunto il numero record di 6.745, registrando un +6% rispetto la fine dello scorso giugno.

Le agevolazioni per le startup sono un vero e proprio corpus normativo che riesce essere rilevante in ogni fase di vita aziendale, dalla creazione allo sviluppo. Le policy delle startup, da Crescita 2.0 in poi, hanno subito importanti interventi di potenziamento, come l’Investment Compact e la legge di bilancio 2017. Inoltre, sono sopraggiunti ulteriori interventi come il piano nazionale Industria 4.0

Tra le principali agevolazioni possiamo annoverare, tra l’altro:

  • la Costituzione digitale e gratuita, che consente alle startup innovative e gli incubatori certificati di redigere l’atto costitutivo e le successive modifiche mediante un firma digitale;
  • l’Esonero da diritti camerali e imposte di bollo;
  • alcune deroghe alla disciplina societaria ordinaria, in particolare nella gestione di quote societarie;
  • la proroga del termine per la copertura delle perdite;
  • la flessibilità nella remunerazione del personale;
  • i diversi incentivi fiscali all’investimento nel capitale di rischio: la Legge di bilancio 2017 prevede una detrazione Irpef pari al 30% dell’investimento, fino a un massimo di 1 milione di euro, e per le persone giuridiche una deduzione dall’imponibile Ires del 30% dell’investimento, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro. 
  • il Fondo di Garanzia per le PMI;
  • l’Agenzia ICE, per l’assistenza normativa.

Ricordiamo inoltre che dal 2013, l’Italia si è autoregolamentata creando soluzioni normative all’equity crowdfunding. Le startup innovative oggi possono raccogliere investimenti in equity diffusi attraverso campagne effettuate su portali online autorizzati da Consob. 

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