I dati del rapporto mensile ABI: crescono prestiti e mutui

È stato pubblicato il rapporto mensile ABI relativo al mese di novembre 2017 su Economia e Mercati Finanziari-Creditizi, ove poter rilevare tutti i dati utili al settore con largo anticipo, in quanto prodotti dagli stessi istituti bancari.

I dati su prestiti e mutui

Se analizziamo i dati rilevati alla fine di ottobre, i prestiti erogati dalle banche italiane sono nettamente superiori alla raccolta da clientela (1.764,7 miliardi di euro contro 1.722,3); inoltre, i prestiti concessi a famiglie ed imprese registrano una crescita su base annua del +0,9%, mantenendo un trend positivo che prosegue da 21 mesi.

Si può inoltre parlare di ripresa del mercato dei mutui, basandosi sui dati ufficiali di settembre. La crescita rispetto al mese di settembre del 2016 è del +3,3%.

I tassi di interesse? Al minimo storico

I tassi di interesse sui prestiti si mantengono molto bassi, e registrano un nuovo minimo storico, con un 2,74%. Minimi storici anche per il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, al 2,02%, e sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, che si ferma sull’1,35%.

La raccolta da clientela

In Italia i dati ad ottobre evidenziano una crescita dei depositi in conto corrente, certificati di deposito e pronti contro termine, con oltre 65 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (annuale +4,8%); cala la raccolta obbligazionaria, quindi a medio lungo termine, con un -14,6% e 50,4 miliardi di euro raccolti. Complessivamente, la dinamica della raccolta complessiva è positiva con un 0,9%, contro un 1,9% del mese precedente. Per ciò che concerne i tassi di interesse, è pari al 0,38% quello praticato sui depositi, +0,95% quello sui PVT e 2,66% quello relativo al rendimento delle obbligazioni. Complessivamente, è pari al +0,91%.

Lo spread tra prestiti e raccolta è pari a 183 punti base, in calo e  su livelli decisamente bassi (prima della crisi finanziaria nel 2007, il dato era di oltre 300 punti base).

Numerosi i segnali di crescita, dal PIL del secondo trimestre fino alla dinamica degli stock dei mutui bancari per l’acquisto di abitazione, all’incremento del numero di compravendite.

L’Abi spiega che  “La dinamica del credito continua ad essere influenzata dall’andamento degli investimenti e del ciclo economico, che seppure in ripresa, vede una intensità che rimane contenuta”. Nel rapporto si delinea uno scenario più favorevole per i prossimi mesi: “I programmi di investimento dichiarati dalle imprese per il 2017 prefigurano un ulteriore incremento della spesa (2,8%). L’accumulazione sarebbe sospinta dai piani delle aziende di maggiore dimensione in tutti i principali comparti“.