Formazione per i professionisti in edilizia, necessaria maggiore innovazione

La parola d’ordine rimane sempre quella dell’innovazione: per uscire dalla crisi, esplorare nuovi mercati, rendersi più giovani e dinamici, pronti in ogni caso a rendere proprie le ultime novità. Anche nel settore edile, storicamente di grande impatto in Italia, non si può più prescindere nella digitalizzazione del sistema  e nella ricerca continua di nuove soluzioni in grado di accelerare un rinnovamento. 

Una recente ricerca Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili – porta alla luce alcuni numeri decisamente significativi: il 77% delle aziende operanti nel settore possiede un sito web, che però molto spesso non viene aggiornato con la dovuta frequenza, non vengono verificati gli accessi eseguiti ed il target di utenza interessata. I social network vengono usati, spesso in maniera poco incisiva, dalla metà delle imprese. La quasi totalità (92%) conosce il BIM, modello di informazioni di un edificio, utilzzato però soltanto dal 13%. Più dei tre quarti, oggi, possiede certificazioni di qualità e/o ISO 9001.

Il dato eloquente e che, nonostante siano aumentati i professionisti operanti nel settore, come ingeneri, architetti o periti, l’edilizia rappresenti, ad oggi, uno tra i meno digitalizzati del mondo, meno pronto a recepire ogni possibile novità.

Nonostante il decreto industria 4.0 e i casi recenti di startup del settore che hanno raggiunto importanti obiettivi, è necessaria una maggiore apertura da parte della politica e degli addetti ai lavori di poter iniziare un necessario processo di digitalizzazione ed innovazione. Due sono gli aspetti principali da tenere in seria considerazione:

  • la preparazione delle imprese non deve essere bloccata dalla burocrazia: gli uffici comunali o la gestione degli appalti sono ancora indietro anni luce e possono “fare da tappo” ai processi di rinnovamento;
  • sarebbe opportuno redigere un database completo del patrimonio pubblico e digitalizzare tutti i fascicoli degli immobili privati: le più moderne tecnologie possono elaborare questi dati e fornire nuovi elementi utili a stilare opportuni piani di manutenzione ed evitare crolli o danneggiamenti.

Le tecniche tradizionali devono avere oggi le ore contate: la tecnologia può renderci più produttivi, alzando gli standard di qualità e sicurezza. Ma questo è possibile solo con una adeguata preparazione professionale di chi opera nel settore. Il futuro del settore deve essere scritto oggi, con intelligenza e professionalità.