In calo il prezzo delle case anche nel II trimestre 2017: le possibili soluzioni

L’analisi dei dati sulla compravendita immobiliare si fondamentale per comprendere al meglio la situazione attuale ed avere sempre “un termometro” pronto a verificare eventuali variazioni del mercato. I dati relativi al II trimestre 2017relativi alle quotazioni degli immobili, proposti dal portale “Idealista”, evidenzia un ulteriore calo dell’1%, già verificato nel primo trimestre (il calo degli ultimi 12 mesi si attesta al 6.5%). 

Il ribasso si evidenzia da nord a sud senza discriminazioni, ad eccezione di Valle d’Aosta (1,4%), Calabria (1,3%), Marche (0,4%) e Sardegna (0,3%). Da record la Liguria, con una media di 2.622 euro al mq. Dall’altra parte, la Calabria si rivela quella più economica, con appena 930 euro al metro quadro.

La situazione del mercato immobiliare rimane pressoché incerta a causa delle scarse possibilità di finanziamento, causato principalmente dalle difficoltà lavorative. La politica lascia poco spazio agli investimenti, e molto deve gravare sul peso delle famiglie italiane, già tartassate da imposte di ogni tipo. La capacità di spesa dei singoli nuclei familiari è bassa e il mercato non offre soluzioni spesso adeguate o ricercate dagli acquirenti, con conseguenti svalutazioni. Aumentano le compravendite, ma i prezzi continuano a scendere.

Secondo una nota di ricerca dell’AITEC, il decremento degli ultimi cinque anni arriva a toccare il -32%, ed è necessario intraprendere un percorso legislativo che possa valorizzare l’investimento real estate, frenare il decremento e limitare la tassazione (sarebbe opportuna una vera e propria ristrutturazione tributaria sull’immobiliare, peraltro oggi troppo incerta e confusa) . L’immobiliare oggi, in Italia, non è più così appetibile, e si tende a puntare verso altri asset, come titoli di Stato o immobiliare estero.

Tra le riforme più urgenti, necessarie a rilanciare il settore, possiamo annoverare:

  • una revisione completa dell’imposizione sugli immobili e sulle possibili agevolazioni fiscali;
  • piani concreti di riqualificazione delle aree urbane, che porterebbero a riqualificare interi quartieri anche nelle località più interessanti dal punto di vista turistico, migliorando il confort abitativo dei residenti;
  • nuovi piani di housing sociale per consentire, anche alle categorie più abbienti, l’acquisto di alloggi dignitosi;
  • ristrutturare la politica migratoria, per compensare il calo demografico di alcune aree.

Ricordiamo che il mercato immobiliare rappresenta il 10% della ricchezza nazionale, coinvolge oltre due milioni di lavoratori e coinvolge la stragrande maggioranza della popolazione italiana.