La crescita delle startup? Anche grazie alle banche

Di grande interesse la relazione annuale del Mise al Parlamento dello Stato di attuazione e sull’impatto della policy a sostegno delle startup e delle PMI innovative, a firma del Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Il poderoso documento, composto da oltre 200 pagine, si propone come punto di riferimento sul quale poter fare opportune considerazioni sull’innovazione imprenditoriale italiana, valutandone lo stato di salute così da poter gettare le base sulle politiche imprenditoriali future.

Da un’attenta analisi, come peraltro ha confermato lo stesso ministro Calenda, è possibile notare un ecosistema in grande fermento: cresce infatti il numero di startup registrate, con un +41% rispetto l’anno precedente; aumentano, di pari passo, anche la forza lavoro e il valore medio della produzione.

Si registra un +128% sulle risorse finanziarie raccolte, e il ruolo delle banche è sicuramente di prim’ordine: dall’istituzione del fondo di garanzia, che ha reso più facile la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti, sono davvero tante le startup che hanno valutato la possibilità di poter ricorrere al prestito bancario. Tuttavia, secondo i dati del rapporto, le startup ricorrono a fondi di finanziamento proprie, ma il credito bancario si posiziona al secondo posto. Un dato estremamente interessante è che il 34,1% delle aziende interessate si dichiara soddisfatto della propria condizione economica.

Il ministro ha inoltre precisato che prosegue l’impegno del Governo per lo sviluppo di startup e PMI innovative, rinnovato anche nell’ultima Legge di bilancio. Si mira infatti al rilancio della competitività di tutto il tessuto produttivo nazionale. È previsto, tra l’altro, un potenziamento degli incentivi per gli investimenti, rafforzamento del credito di imposta, la possibilità di cedere le perdite societarie a società esterne anche se non in partecipazione minoritaria del capitale. E’ stata istituita la piattaforma Startup RegistroImprese che ha l’obiettivo di abbattere la parte burocrazia e raccogliere la normativa specifica del settore, rispondendo ad ogni possibile domanda da parte degli utenti.

A livello statistico, le regioni con una più forte concentrazione di startup innovative si confermano ancora una volta Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Il mezzogiorno supera le regioni del centro.

Il credito di imposta in ricerca e sviluppo ha assunto quest’anno un ruolo determinante, per il sostegno al settore: l’aliquota dell’incentivo passa infatti dal 25 al 5%, con una estensione fino al 2020; il beneficio fiscale massimo è stato innalzato da 5 a 20 milioni di euro. La relazione completa è disponibile sul sito istituzionale dello sviluppo economico.